Introduzione alla MTB.

Mountain bike: bicicletta da montagna, per molti ormai e' "la bicicletta" riscoperta dopo tanti anni in cui si credeva che per diventare ciclisti bisognava essere degli acrobati per inforcare le leggerissime bici da corsa o che bisognasse sudare sette camicie per affrontare i saliscendi urbani con le pesanti, cromate biciclette da citta'.

Ormai la Mountain bike, che per comodita' chiameremo MTB, si e' imposta non come una moda passeggera, ma come una solida alternativa alla bici tradizionale ed ha permesso a molti di riscoprire il piacere di pedalare con sicurezza sia nelle citta' tra binari, buche e marciapiedi, che nelle strade sterrate di campagna.

Una MTB si caratterizza, rispetto ad una bici tradizionale, per un telaio piu' robusto e piu' voluminoso; per le ruote da 26 pollici, quindi leggermente piu' piccole e piu' larghe rispetto a quelle tradizionali da 28'; per un cambio piu' efficiente composto da una tripla moltiplica con ingranaggi generalmente da 28/38/48 denti e da un pignone posteriore a 7-8 rapporti con un minimo di 14 ed un massimo da 32 denti, il tutto comandato da comode leve poste sul manubrio, a portata di mano.

Le MTB non sono tutte uguali, le piu' economiche costano meno di 300.000 lire e le piu' costose anche oltre i 2.000.000. Naturalmente ci sono differenze piu' che sostanziose tra gli estremi, bisogna dunque imparare a conoscere quali sono i componenti essenziali per distinguere una vera MTB da una "patacca" venduta per pochi soldi e destinata a sfasciarsi dopo pochi chilometri ed ad arruginirsi nel giro di pochi mesi.

Il telaio:

Il telaio di una MTB e' costituito da tubi generalmente in acciaio legato con altri metalli per dare maggior robustezza e leggerezza. I piu' economici sono in acciaio semplice verniciato, in genere sono piu' pesanti e tendono ad arruginirsi se non tenuti in perfetta manutenzione. Vi sono poi quelli in acciaio al Cromo-molibdeno, piu' costosi, che garantiscono una notevole leggerezza e durata nel tempo. I tubi che costituiscono il telaio possono essere saldati, nel qual caso sono ben visibili le saldature nei punti di giunzione, oppure uniti mediante raccordi ad incastro, di cui sono maestri i costruttori italiani. Inoltre le saldature possono essere realizzate con il piu' costoso sistema a "TIG" cioe' utilizzando un gas inerte al tungsteno per dare la massima robustezza alla saldatura. I telai piu' economici sono in acciaio semplice saldato e provengono generalmente dall'estremo oriente; i piu' sofisticati sono realizzati con tubazioni al cromo-molibdeno microsaldate a "TIG" o unite mediante giunzioni sempre in acciaio. I migliori telai di produzione nazionale sono realizzati con i famosi tubi "Columbus" o "Oria", quelli di importazione sono realizzati con tubazioni "Tange" americane o con materiale assemblato a Taiwan anche con ottima fattura.

I telai possono essere realizzati anche con tubi di alluminio, piu' larghi e piu' leggeri rispetto a quelli in acciaio, l'alluminio ha il vantaggio di essere totalmente esente dal rischio di ruggine, ma e' molto piu' rigido ed assorbe meno i contraccolpi della strada. Un buon telaio in alluminio, anche questo o saldato a "TIG" o unito mediante congiunzioni, e' generalmente piu' costoso rispetto ad uno in acciaio.

Vi sono supertelai realizzati con tubazioni al titanio o in fibra di carbonio, ma sono troppo costosi ed al di fuori del normale interesse per uso escursionistico, per cui preferiamo soltanto citarli come curiosita'.

E' importante la dimensione del telaio rispetto alla statura del ciclista, non c'e' niente di piu' faticoso che pedalare su un telaio sotto o sovra-dimensionato; una regola semplicissime e' questa: mettersi in piedi a cavallo del tubo orizzontale della bici, quello che va dal manubrio al sellino, il piu vicino possibile all'attacco del tubo con il manubrio, tra il proprio "cavallo" dei pantaloni ed il tubo non ci devono essere ne' piu' ne' meno di 3 dita di distanza. Ricordarsi che molte bici hanno il tubo orizzontale non proprio orizzontale ma inclinatop verso il sellino per cui e' importamte prendere questa misura in prossimita' dell'attacco con il manubrio.

Le ruote:

Le ruote da MTB abbiamo detto che sono del tipo da 26 pollici, di diametro inferiore rispetto a quelle delle bici tradizionali, sono costituite dai cerchi, dai raggi e dai mozzi. I cerchi a cui sono poi applicati i copertoni devono essere di robusta fattura e preferibilmente in lega di alluminio per evitare precoci danni da ruggine. Ottimi cerchi sono costruiti da produttori nazionali come "F.I.R.", "Campagnolo", "Ambrosio" o da produttori esteri come "Araya". I raggi devono essere con spessore minimo da 2 mm. ed incrociati "in terza" cioe' ogni raggio, tra cerchio e mozzo deve almeno incrociare altri tre raggi per garantire una ottimale robustezza ed elasticita' della ruota. I mozzi inoltre dovrebbero essere preferiti con il bloccaggio rapido a levetta e non con il serraggio a bullone, cio' per facilitare il veloce smontaggio delle ruote per il trasporto o per le riparazioni ed anche per evitare di portarsi appresso la chiave per i bulloni delle ruote che costituirebbe un inutile peso in piu'. I copertoni sono realizzati in tutte le forme e con le piu' diverse artigliature, bisogna soltanto tenere conto che le coperture molto artigliate vanno benissimo sul fango e sugli sterrati ma sono molto lente e rumorose su asfalto, viceversa quelle con pochi rilievi sono molto piu' scorrevoli su strada, ottime su sterrate di campagna, ma sdrucciolevoli su pendii ripidi o sassosi. Le camere d'aria vanno tutte bene, ma bisogna ricordare che la valvola con cui si pompa l'aria deve essere compatibile con la propria pompa, per cui sono da evitare quelle con valvole grosse di tipo motociclistico ed usare invece quelle con la classica valvola tipo "presta" per bici da corsa, adatta a tutti i cerchi ed a tutte le pompe.

Il cambio:

E' il componente piu' caratteristico della MTB e bisogna sceglierlo con attenzione evitando le numerose "patacche" che si trovano in commercio. E' costituito da un deragliatore anteriore che comanda i rapporti della tripla moltiplica a cui sono applicati i pedali e da un gruppo posteriore che comanda i rapporti del pignone montato sulla ruota libera. La tripla moltiplica anteriore, le pedivelle ed i pedali costituisconi il "movimento p73 centrale" della MTB. Un buon movimento centrale deve essere costruito in lega leggera e deve avere i tre rapporti con 28/38/48 denti o secondo le ultime tendenze 24/36/46 denti. Il cambio posteriore e' costituito dalla ruota libera applicata al mozzo della ruota posteriore con un pignone generalmente a 7 o 8 rapporti con dentature da 14/16/18/20/23/26/30/32 denti. Il gambo lel gruppo cambio e' generalmente lungo per rapporti massimi fino a 32 denti e medio o corto per rapporti da 30/28 denti. Il cambio sia anteriore che posteriore e' comandato da due leve separate poste generalmente sul manubrio a portata di mano. Le leve cambio possono essere a frizione: cioe' il movimento della levetta e' continuo con la durezza regolata da una vite di serraggio, oppure a scatti, dove ogni scatto corrisponde ad un rapporto diverso del cambio. Il movimento a scatti e' il piu' preciso e corrisponde a cambi di maggior costo. Le leve cambio possono anche essere costituite da pulsanti posti sotto il manubrio, piu' pratici e piu' veloci da usare rispetto alle levette sopramanubrio. Un buon gruppo cambio deve essere di buona marca e per ogni marca vi sono vari modelli piu' o meno costosi. I piu' diffusi sono quelli o di produzione nazionale come i "Campagnolo" con i modelli Olympus, Centaur, Euclid, o di produzione giapponese come gli "Shimano" con i modelli XTR, Deore XT, Deore DX, Deore LX o i "Suntour" con i modelli XC Comp, XC pro, Microdrive. Ottimi gruppi cambio sono costruiti anche dalle italiane "Ofmega", "F.I.R." e dalla francese "Huret Sachs".

Gli altri componenti e gli accessori:

I freni sono dei componenti importanti, sono generalmente di tipo "cantilever" cioe' costituiti da semplici tiraggi in cavo di acciaio che stringono i pattini in gomma contro i cerchi, sono da preferire rispetto ai piu' pesanti freni ad "U brake" che tendono ad accumulare il fango oltre a costituire un inutile peso. I pedali devono essere dotati di cinghie fermapiede, per alcuni sembrano degli accessori inutili e pericolosi, ma non e' cosi', il fermapiede e' indispensabile per garantire una pedalata uniforme e non affaticante ed e' indispensabile per mantenere i piedi al proprio posto nei frequenti sobbalzi che si prendono nelle strade sterrate. Ve ne sono di vario tipo piu' o meno larghi che permettono un rapido svincolo della scarpa quando e' necessario appoggiare il piede per terra.

Non dimenticare mai inoltre la borsetta con gli attrezzi da mettere o sotto il sellino o sotto il tubo orizzontale del telaio, deve contenere una piccola pompa, una camera d'aria di scorta, un cacciavite, una o due chiavi per regolare i serraggi dei cavi dei freni e del cambio. Tanti ciclisti partono tranquilli per una passeggiata e poi, alla prima foratura, o per colpa di un bulloncino allentato si ritrovano a farsi diversi chilometri a piedi per tornarsene miserevolmente a casa, meditate e prevenite i piccoli inconvenienti che possono essere abbastanza frequenti quando si usa intensivamente la MTB.

Il costo:

Attualmente una discreta MTB con componenti onesti in grado p73 di garantire robustezza e buon funzionamento non dovrebbe costare meno di 400-450.000 lire. Una ottima MTB dotata di buoni componenti di marca dovrebbe costare dalle 650 alle 850.000 lire ed un "top di gamma" per l'uso escursionistico con pezzi di prima scelta ed aggiornati con le ultime novita' costa tra il milione e due ed il milione e mezzo. Oltre ci sono bici per competizione o per esigenze sofisticate, al di sotto del minimo ci sono pezzi di ferro che somigliano ad una MTB ma sono soltanto giocattoli colorati.

Marco Spada.