I MONTI SABINI E LA PIANA REATINA


TERRITORIO AMBIENTE E STORIA

(I testi che seguono sono tratti dalla pubblicazione "Pedalando nel Lazio" di Marco Spada e Tonino Floris, - Edizioni Mediterranee - disponibile in tutte le librerie e che contiene moltissimi itinerari per cicloturismo e mountain bike negli immediati dintorni di Roma e nel Lazio.)

I monti Sabini si trovano nella provincia di Rieti e si estendono per circa 30 kilometri in lunghezza fungendo da spartiacque tra la valle del Tevere a Nord di Roma e la valle del Velino nella piana di Rieti. Sulle pendici sorgono alcuni borghi caratteristici come Poggio Mirteto, Poggio Catino, Casperia, Montasola, sul versante Ovest; Cottanello, Greccio, Contigliano sul versante Reatino.

Le pendici settentrionali della catena montuosa si estendono fino in Umbria nella conca di Terni.

Le caratteristiche di questo rilievo del pre-appennino centrale sono molto diversificate: a Nord si trovano gli altopiani dei prati di Cottanello, dei Prati di Stroncone, e di Ruschio che si alternano a tratti di macchia selvaggia di alto fusto con faggete e cerreti, a zone prative adibite al pascolo semibrado.

A sud, superata la provinciale Contigliano-Cottanello che collega la via Salaria con la valle del Tevere, la catena montuosa si fa' piu' compatta e ricca dal punto di vista naturalistico ed e' caratterizzata dal bosco ad alto fusto. I rilievi piy elevati di tutto il sistema montuoso non superano i 1500 metri di altezza, tra questi segnaliamo il Monte Macchia lupara 1231 metri, il Monte macchia di Mezzo 1215 metri, il Monte Macchia Porrara 1202 metri, il Monte Porco Morto 1242 metri, il Monte macchia gelata 1245 metri, il Monte tancia 1292 metri.

I monti Sabini sono di origine calcarea a strati sedimentari con pendenze fossilifere del periodo secondario (ammoniti) e sono simili ai piu' noti massicci prappenninici del lazio meridionale : Ausoni, Aurunci, Lepini.

IL versante montuoso verso il Tevere ed il Tirreno e' quasi ovunque rivestito da macchia mediterranea in prevalenza da quercie di varia natura come Leccio, Roverella, Farnia. Ad alta quota oltre i 1000 metri si estendono vasti ed impenetrabili boschi di Faggio e di Cerro con esemplari millenari che in alcune zone come i pratoni di Cottanello raggiungono dimensioni ragguardevoli. la fauna di grossa taglia e' caratterizzata dalla presenza abbondante del Cinghiale e del Lupo presente in piu' branchi segnalati nelle zone piu' impervie.

La valle alluvionale del Velino, nella piana di Rieti e' caratterizzata da terreno agricolo di elevata produttivita' ottenuto al tempo del Console Romano Terenzio Varrone mediante la bonifica della vallata, accelerata scavando un varco tra le colline che separavano la valle reatina dal precipizio delle Marmore, in questo modo si ottenne il deflusso delle acque del Velino che anticamente si impantanava nelle antiche paludi reatine, verso la conca sottostante dove attualmente si trova la citta' di Terni creando il meraviglioso spettacolo della cascata delle Marmore, tuttora attrattiva turistica di prim'ordine. I laghi Lungo e Ripa sottile insieme a Piediluco e Ventina sono i residui delle antiche paludi, rimasti nelle depressioni della piana reatina e presentano l'ambiente tipico della zona umida, con vegetazione di ripa, Salici, canneti, boschi di Farnie e Roverelle e fauna migratoria costituita da ardeidi (aironi, garzette, nitticore) ed anatidi migratori di diverse specie.

I piccoli centri di montagna che circondavano la vallata reatina appartenevano all'antico "Capitanato della Val Canera" che nel medioevo raggruppava tutti i signorotti asserviti a Federico Barbarossa che aveva creato numerosi feudi nel reatino, in particolare ricordiamo il vicino Feudo di Greccio, dove il Signore del luogo, Giovanni Velita, diede vita con San Francesco d'Assisi al primo presepio della storia, ormai conosciuto in tutto il mondo.

PERCORSI CICLABILI

All'interno del comprensorio dei monti Sabini, vero paradiso per chi possiede una mountain bike, recentemente, grazie all'intervento della Comunita' Montana Reatina e' stata realizzata una fitta serie di tabelle, con segnalazione di sentieri e strade campestri della zona. Questa serie di segnalazioni, grazie anche ad una carta turistica distribuita nelle librerie di Rieti, permette a chiunque, oltre a non perdersi, di scegliere il proprio itinerario da percorrere sia a piedi, in montagna, che in bicicletta. Anche nella zona della Riserva naturale dei laghi Lungo e Ripa sottile esiste una fitta rete di tabelle che indicano i percorsi da effettuare.

Nel vasto territorio della Piana Reatina, oltre alle tranquille strade asfaltate, ci sono numerose strade campestri che permettono al ciclista alle prime armi di pedalare su lunghi tratti in piano, lontani dal traffico e dall'inquinamento.

LA TRAVERSATA DEI MONTI SABINI

Questa traversata molto suggestiva percorre una delle zone piu' selvagge dell'alto Lazio, sfruttando carrareccie e strade campestri in buono stato. Bellissimo e' il panorama che si gode dal Monte Viscoso a quota 1098 metri, da dove si domina tutta la valle del Tevere. Il tratto in discesa da Monte Viscoso fino al paese di Casperia e' molto sconnesso, quindi richiede abilita' ed una buona dose di allenamento. C'e' comunque la possibilita' di percorrere il tratto asfaltato in salita da Casperia (397 m) a Pie' di Morra (830 metri) per chi vuole ritornare in bici al punto di partenza senza eccessiva fatica, altrimenti, utilizzando due auto si lascia la prima a Casperia e l'altra a pie' di Morra sul valico della provinciale Contigliano-Cottanello.

Come ci si arriva

Da Roma si prende la via Salaria fino a Rieti, da dove si seguono le indicazioni per Contigliano e quindi seguendo le indicazioni per Cottanello si raggiunge il valico di pie' di Morra (830 metri).

Descrizione itinerario

Dal valico di Pie' di Morra che si trova a 842 metri sulla provinciale Contigliano-Cottanello, si prende sulla sinistra la strada bianca in prossimita' di una casa cantoniera e di alcuni manufatti in legno installati dalla comunita' montana. Si pedala verso sud attraversando un'ampio pianoro adibito al pascolo. Nei pressi di un fontanile (Fonte Ialla) si continua in leggera salita fino a raggiungere alcune costruzioni agricole utilizzate dai pastori della zona. Si lascia sulla sinistra una mulattiera che viene da Montasola e si prosegue in direzione di Fonte Creticcia lungo le pendici di Colle di Mezzo.

Arrivati ad un incrocio (1000 metri circa) nei pressi di Colle Creta si prende la campestre sulla destra che sale in modo ripido per poi scendere fino a giungere ad un piccolo pianoro dove nella bella stagione si possono trovare diversi capi di bestiame al pascolo. L'itinerario continua seguendo la carrareccia che attraversa a mezza costa monte Macchia Porrara; in prossimita' di un cartello con segnaletica installata dalla comunita' montana, si gira sulla sinistra verso la valle adiacente il fosso di Ravi. Poco piu' avanti si incontra il primo dei due rifugi presenti nella zona; il secondo si trova a un km. e mezzo dal primo.

Da un fontanile (Fonte FERRARA) si mantiene la destra e si continua a pedalare su una carrareccia che si snoda tra i boschi sul fianco di Monte Alto, fino ad arrivare ad uno dei punti piu' panoramici dei Monti Sabini: Monte Viscoso a quota 1098 metri. Dalla cresta bruna di Monte viscoso, dopo una meritata sosta, si rimonta in sella e si prosegue sullo stradello in discesa con tratti sassosi e sconnessi raggiungendo dopo circa un km. fonte Cognolo (1054 metri).

Si continua per una dissestata mulattiera che attraversa la suggestiva macchia di Monte Scollato esi giunge ad un crocevia dove si consiglia di seguire la campestre di sinistra che scende sempre su tratti dissestati verso casale Cesola e quindi alla provinciale che collega Casperia a Cottanello, punto dove termina la traversata e dove avremo lasciato una macchina per tornare senza fatica al lontano punto di partenza. Ovviamente i masochisti delle due ruote possono continuare sulla strada asfaltata seguendo le indicazioni per Cottanello e quindi per il valico di pie' di Morra.

INFORMAZIONI

Cartografia - Foglio IGM 1:100.000 Terni - Carta turistica dei sentieri dei monti sabini edito dalla comunit` Montana di Rieti

Assistenza ciclistica A Rieti in prossimita' di Porta Romana (Piazza Repubblica) si trova il piu' importante negozio di bici e riparazioni.

SUL PIANORO DI COTTANELLO

Caratteristiche del percorso

L'itinerario proposto e' sicuramente il piu' completo che si possa progettare in questa zona - l'unica salita da affrontare con un minimo di allentamento e' quella che da Cottanello arriva fino al Pianoro omonimo superando un dislivello di circa 300 me p73 tri. Il resto del percorso si snoda su comode strade sterrate di buon fondo e su prato, eccetto il tratto sassoso che dal bivio Cerro della Croce scende sulla provinciale Contigliano - Cottanello.

Come ci si arriva

Il punto di partenza e' il Paese di "Cottanello" sui monti Sabini, in provincia di Rieti distante da Roma circa 90 km; si raggiunge seguendo la Statale Salaria fino a Rieti e quindi da Rieti prendendo la strada provinciale che va verso Contigliano, da cui poi si sale verso Cottanello. Da Roma si puo' anche prendere la via Tiberina e quindi oltre la stazione di Poggio Mirteto scalo si prosegue verso Terni passando per Cantalupo in Sabina, Casperia, finche' non si incontra il bivio per Cottanello; questa seconda alternativa e' piu' corta di circa 10 km ma e' su strada provinciale con molte curve e poco trafficata.

DESCRIZIONE ITINERARIO

Nella piazzetta di Cottanello si parcheggiano le auto evitando di lasciarle di intralcio alla fermata del pullman o del piccolo distributore di benzina e quindi dopo un ristoro al piccolo ed unico bar si inforca la MTB e si prende la strada in salita per i prati o "le prata" come si dice in loco. La salita verso i prati e' lunga circa 4 chilometri e mezzo, inizia con circa 500 metri asfaltati e quindi diventa strada bianca con ciottoli piu' o meno grossi. E' comunque molto ripida, da affrontare con un 38 x 28 tenendosi di riserva il rapporto massimo per i momenti piu' duri.

Arrivati in cima alla salita iniziano i pratoni in prossimita' di un nucleo di case abbandonate che costituivano l'antico borgo montano abitato dai pastori di Cottanello; qui si puo' seguire una carrareccia che li attraversa per intero oppure si puo' scorazzare a ruota libera in mezzo ai prati su continui saliscendi di pascoli e colline dal fondo compatto e ciclabile. Sulla sinistra si incontra subito un fontanile dove si puo' bere acqua fresca in tutte le stagioni. Seguendo le carrareccia si incontra dopo alcuni chilometri un grosso stagno con un fontanile e quindi un grande pianoro con molti capi di bestiame al pascolo brado.

Attenzione ai maiali che hanno la strana abitudine di caricare le bici specie se sono in branchi numerosi. Non e' stato sperimentato che succede se il ciclista viene raggiunto ma non e' consigliabile avere questa curiosita'; comunque i maiali sono poco veloci. In fondo al primo tratto del percorso, dopo una curva a destra in discesa si hanno due alternative: la prima e' quella di salire sulla sinistra seguendo un sentiero sterrato per raggiungere i Prati di Stroncone, altrettanto belli e suggestivi, la seconda di proseguire l'anello dei prati di Cottanello continuando la mulattiera che sale verso destra tra enormi piante di Cerro.

Seguendo questa strada dopo circa un paio di chilometri si incontra una vera e propria "savana africana" in pieno appennino, un enorme pianoro ondulato circondato da boschi di faggi secolari, popolato di bestiame brado al pascolo tra cui i famosi maiali prima menzionati, tra cui alcuni ibridati con i cinghiali e rico noscibili per il pelame grigio, robusti tori di razza Chianina ben dotati di corna a mezzaluna, greggi di pecore di varie dimensioni e feroci cani pastori maremmani che dominano accovacciati dall'alto delle colline ed ai cui occhi non sfugge nulla che si muove.

I maremmani comunque conoscono i ciclisti e li lasciano in pace, o almeno li tollerano benevolmente. In mezzo a questa savana c'e' un bellissimo fontanile a pompa che anche in pieno agosto sgorga dell'acqua potabile freschissima. In fondo a questo pianoro invece di seguire una mulattiera in discesa sulla destra che riporta alle case diroccate di Cottanello si segue sulla sinistra una carrareccia che si snoda tra vistosi saliscendi nella valle di Frasso fino ad arrivare al bivio Cerro della Croce. Poco oltre si mantiene la destra per un tratturo a tratti sassoso prospicente la zona di Piano di Sopra dove nella bella stagione e' possibile vedere molti animali al pascolo.

Giunti ai Fondi di Monte Macchione, per completare questo anello si prende sulla sinistra una ripida mulattiera dissestata che si collega alla provinciale Contigliano-Cottanello in prossimita' della zona di pie' di Morra. Per ritornare a Cottanello si percorre la lunga discesa fino al Paese tenendo ben stretti i freni perche'a causa della pendenza si raggiungono velocita' insospettate.

VARIANTE PER LA VALLE DI STRONCONE

In prossimita' di una curva una leggera discesa sulla destra (versante settentrionale dei Pratoni de Cottanello) e' possibile andare a scoprire la suggestiva valle di Stroncone al confine tra Lazio ed Umbria. Si segue sulla sinistra (la strada di destra continua l'anello di Cottanello) un tratturo ben segnato sui prati e riconoscibile anche anche da un cartello indicatore installato dal C.A.I. e dalla Comunita' Montana, e che si snoda all'interno di un bellissimo bosco di alto fusto in direzione Nord.

Vista la impraticabilita' (in senso ciclabile) per alcuni tratti del sentiero, si consiglia per 600/700 metri di portare la bici in spalla per superare la forte pendenza. Arrivati ad una sella a quasi 1000 metri di altezza, si incrocia una strada bianca che viene dalla suggestiva Valle di Leona. Si prosegue sulla destra per una discesa a tratti sassosa che scende fino agli ampi pratoni di Stroncone frequentati nella bella stagione da numerosi turisti. Nei pressi di un bar, l'unico della zona aperto nei mesi estivi, e' possibile fare una piccola sosta per rifornirsi di acqua e consumare il pranzo al sacco.

L'itinerario prosegue prendendo sulla destra la stradina che fiancheggia il bar ed un camping. Nei pressi di un bivio si tiene la destra percorrendo il suggestivo Pianoro di Stroncone inserito in un contesto naturale di rara bellezza paesaggistica fino ai Piani di Ruschio. Si supera un bivio sulla destra e si continua a pedalare fino in fondo all'altopiano dove si raggiunge un punto panoramico che domina tutta la Piana Reatina e da cui si vede chiaramente il paese di Greccio ed in lontananza Contigliano e Rieti. Sulla destra del punto panoramico, a circa 200 metri su una ripida salita c'e' una abbondante sorgente di acqua potabile dove e' possibile ristorarsi.

A questo punto i piu' volenterosi possono andare a visitare il p73 santuario di San Francesco prendendo un viottolo campestre sconnesso e sassoso sulla sinistra, tenendo conto che poi bisogna risalire, a meno che non si sia lasciata una macchina sul piazzale del convento; oppure si puo' ritornare ai pratoni di Cottanello facendo l'itinerario a ritroso.

INFORMAZIONI

Cartografia - IGM foglio di Terni - Carta turistica dei sentieri dei monti Sabini 1:2500 edito dalla comunita' montana.

RISERVA NATURALE DEI LAGHI LUNGO RIPA SOTTILE

Caratteristiche percorso

L'itinerario si snoda all'interno della piana reatina su strade sterrate ed in parte asfaltate contornate da un ambiente agreste suggestivo in tutte le stagioni.

come ci si arriva

Da Roma si prende l'autostrada del Sole, si esce ad Orte e si seguono le indicazioni per Terni e quindi per il lago di Piediluco.

DESCRIZIONE ITINERARIO

Si parte dal Paese di Piediluco (circa 110 km da Roma), sito sulle rive dell'omonimo lago, dopo aver lasciato le auto nel grande parcheggio posto all'ingresso del centro abitato che di domenica e' isola pedonale. Si percorre la strada circumlacuale andando verso il bivio per "Marmore" e quindi si attraversa il ponte posto sul fiume Velino proprio dove quest'ultimo lambisce il lago di Piediluco prima di precipitare nella forra di Marmore verso le acque del Nera.

Si prosegue poi verso la stazione di Piediluco inoltrandosi verso la valle del Velino. Sulla sinistra una stretta strada asfaltata segue la riva del lago con l'indicazione "valle dell'eco" bisogna seguirla godendosi il paesaggio e gli scorci sul lago, uno dei piu' belli tra Lazio ed Umbria.

Dopo alcuni chilometri si prende una stradina sterrata sulla destra chiamata "via di valle Prata" che dopo una breve salita verso un casale scende ripidamente dall'altra parte fino a raggiungere una strada asfaltata dove bisogna voltare a destra fino ad incontrare il piccolo laghetto di Ventina, che somiglia un Lago alpino, trasparente ed immerso nel verde. Passato il lago di Ventina si va verso il passaggio a Livello della stazione di Pie' di Moggio e quindi, senza passare oltre la ferrovia si continua per una sterrata sita tra la ferrovia e la strada asfaltata e che segue il corso del fiume Velino tra campi di mais e di barbabietole.

Dopo circa 3 chilometri di percorso suggestivo tra campagna e bosco si entra nella valle reatina in prossimita' di Colli sul velino dove ai tempi dei Romani il Console Terenzio Varrone fece spianare le alture che ostruivano il corso del Velino, allora impantanato nella valle Reatina per dare sfogo alle acque palustri verso l'attuale cascata delle Marmore e quindi bonificare la valle reatina, attualmente una delle piu' fertili del centro Italia. I residui delle antiche paludi formate dal Velino sono gli attuali laghi Lungo e Ripa sottile, parco naturale, popolati da numerose specie di uccelli acquatici.

Il percorso nella valle reatina si snoda in un ambiente agreste, ricco di antichi casali e borghi contadini abbandonati e che varia di stagione in stagione, dagli intensi odori di grano d'estate, in erba medica in autunno, di terra bagnata dalla brina d'inverno, di fiori selvatici in Primavera. La piana reatina e' percorsa da un'infinita' di stradine sterrate per uno sviluppo di molti chilometri e si puo' girare a ruota libera per ore.

Per tornare velocemente al punto di partenza si puo' prendere la strada provinciale che da Rieti, passando sotto al monte Terminillo va verso Terni passando per Piediluco e che lambisce l'estremita' orientale del parco dei laghi Lungo e Ripa sottile in prossimita' del centro abitato di Colli sul Velino.

INFORMAZIONI

Cartografia - IGM foglio di Terni 1:100.000 - Carta turistica dei sentieri dei Monti Sabini edito dalla comunita' montana di Rieti.

Marco Spada.